"I temi e le proposte politiche avanzate sono frutto di una scelta, di un tentativo di pensare la congiuntura singolare da un punto di vista di parte, appunto, situato. E la parte è quella di un lavoro sempre più socializzato e cooperativo, cognitivo e nello stesso tempo precario, che vuole imporre la libertà di produrre contro la sfruttamento, la vita e le istituzioni comuni contro le recinzioni e la rappresentanza.
(Prologo "La lunghezza dell'onda" F. Raparelli)

mercoledì 13 gennaio 2010

Circolare ministeriale: dal 2010 attivo il limite al 30% di alunni migranti per classe

Come studentesse e studenti del collettivo Black Sheep vogliamo esprimere la nostra più piena solidarietà ai fratelli e alle sorelle migranti di Rosarno, a coloro che fino ad ora hanno represso e soffocato quel sentimento di ingiustizia e sofferenza, per avere 20 euro in tasca a fine giornata, lo stesso sentimento che ora si è mostrato nel coraggio e nella dignità di ribellarsi.

Siamo gli stessi che un anno fa scendevano nelle strade e nelle piazze della nostra città per difendere la scuola e l’università pubbliche dall’attacco inflitto dai ddl 133 e 137 proposti dalla ministra Gelmini.

Siamo gli stessi che in quell’occasione hanno rispedito al mittente il tentativo di creare “classi ponte”, di alimentare cioè il clima di razzismo e di ghettizzare anziché favorire l’incontro di culture e differenze.

A distanza di un anno la ministra dell’istruzione Maria Stella Gelmini ha nuovamente attaccato il diritto ad un’istruzione accessibile a tutt*, emanando una circolare intitolata "Indicazioni e raccomandazioni per l' integrazione di alunni con cittadinanza non italiana", che fissa il limite al 30% di alunni migranti per classe.

Un provvedimento che mette in evidenza come gli scopi non siano assolutamente pedagogici ma rispondano semplicemente ad una precisa volontà di ignorare il fatto che le diversità possano costituire una ricchezza fondamentale per la cultura, tentando di indicare le differenze come una minaccia da limitare, emarginare e guardare con sospetto fin dai banchi di scuola.

Noi al contrario pensiamo che qualsiasi forma di confronto tra soggettività che vengono da mondi e culture diversi, che hanno alle spalle vissuti differenti sia un’enorme possibilità di arricchimento, che l’incontrarsi e l’intrecciarsi di culture differenti altro non possa essere se non sinonimo di crescita.

Nella giornata di sabato 16 gennaio parteciperemo pertanto al presidio pubblico promosso da Riminesi globali contro il razzismo ed invitiamo tutte le soggettività che un anno fa hanno dato vita al movimento dell’Onda Anomala nella città di Rimini, opponendosi al disfacimento dell’istruzione pubblica, tutti coloro che credono che l’incontro di culture differenti vada visto come un arricchimento, una possibilità di confronto e di crescita a parteciparvi.


Collettivo universitario BlacK SheeP @Rimini

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