"I temi e le proposte politiche avanzate sono frutto di una scelta, di un tentativo di pensare la congiuntura singolare da un punto di vista di parte, appunto, situato. E la parte è quella di un lavoro sempre più socializzato e cooperativo, cognitivo e nello stesso tempo precario, che vuole imporre la libertà di produrre contro la sfruttamento, la vita e le istituzioni comuni contro le recinzioni e la rappresentanza.
(Prologo "La lunghezza dell'onda" F. Raparelli)

lunedì 27 aprile 2009

Domenica 26 aprile 2009 22:43 Rimini - Io non ho paura...





Domenica 26 aprile 2009 22:43 Rimini - Io non ho paura... La piazza, i contenuti, l’azione

Report del primo appuntamento della campagna territoriale a Rimini

Io non ho paura... si è trasformato in un grido collettivo, riempiendo di contenuti una piazza che si vuole militarizzata e svuotata di ogni relazione e socialità che non sia animata dall’indifferenza, dal razzismo, dalla paura.
Se la crisi e tutti i suoi effetti impattano anche il territorio riminese - con tanti lavoratori e lavoratrici italiane che ritorneranno a fare la stagione balneare non da turisti ma da sfruttati - è giusto rispondere con nuove organizzazioni del comune, che rompano non solo il paradigma del controllo/sicurezza, ma che sappiano parlare di libertà, rivendicare reddito, produrre appunto comune.
Il primo appuntamento della campagna locale °Io non ho paura° ha visto come protagonista il collettivo Universitario Black Sheep, con performance artistiche, spettacoli di giocoleria e comunicazione interattiva sul tema della libertà e del diritto al sapere. Si replica il 30 aprile con il tema "libertà e diritti di cittadinanza".

Contributi:

- [ audio ] Arianna (Coll. Black Sheeps)
- Fotogallery

martedì 21 aprile 2009

Rimini - Al via la campagna °°Io non ho paura°°

Rimini - Al via la campagna °°Io non ho paura°°
Tutti gli appuntamenti
Rimini - Venerdì 24 aprile 2009

Dopo Bologna e Reggio Emilia al via anche a Rimini la Campagna °°Io non ho paura°°
Campagna °°Io non ho paura°°
Libertà contro sicurezza! Reddito contro crisi!
Intro: Dobbiamo dare per scontato, che in tempi difficili dovuti alla crisi economica e alle grandi paure alimentate ad hoc, le persone che abitano a Rimini siano disposte a rinunciare a molte delle loro libertà e dei loro diritti?
No, perché la paura non è l’unica passione che tiene gli esseri umani insieme. Più forte e più degna della paura è la nostra libera socialità, il nostro desiderio di vivere la città come se essa fosse uno spazio comune, aperto, un luogo di incontri e passioni spontanee non gestite e per questo libere. La paura è solo un vincolo che ci vuole legati all’ignoranza, all’intolleranza, all’indifferenza, incapaci di raccontare e condividere i nostri veri problemi.
È per questo che vogliamo rendere piazza Cavour e la Vecchia Pescheria luoghi di incontri e scambi, di saperi e immagini, di meticciato di linguaggi e suoni. Tanti appuntamenti da condividere tutti insieme perché è solo riempiendo gli spazi pubblici e, per questo comuni, che ci sentiremmo tutte\i libere\i sicure\i, solo così potremmo dare una risposta concreta ad una meschina messinscena, che siano le ronde o i presidi fissi dei vigili urbani, che sia la video sorveglianza o lo stesso Sindaco travestitosi da “scaccia fantasmi”.
Vogliamo costruire, tappa per tappa una nostra mappa della città, una mappa della libertà!
Le prime tappe: Tutti gli appuntamenti si svolgeranno dalle ore 18.00 alle 23.00 in P.zza Cavour e la Vecchia Pescheria
24 aprile 2009: °°Io non ho paura°°>>Libertà e diritto ai saperi<<>
30 aprile 2009: °°Io non ho paura°° >>Libertà e rottura dei confini, stop razzismo!<<>
1 maggio 2009: °°Io non ho paura°°>>Se non tu chi? se non oggi quando? 1 maggio di lotta...Corteo regionale a Reggio Emilia<<>

Materiali: Locandina Flyers (Front)(Back)
More info: iononhopaura.rimini@gmail.com - tel. 349 5666110http://www.autistici.org/lopaz http://nerepecore.blogspot.com/

sabato 18 aprile 2009

Tagli alla scuola: 34 maestri in meno. La preoccupazione della Cgil

Dopo mesi di stime, sono stati ufficializzati ieri dal Ministero i numeri dei tagli previsti per il prossimo anno scolastico nelle scuole primarie.

PROVINCIA 17 aprile 2009 - In provincia di Rimini al ritorno sui banchi mancheranno all'appello 34 maestri: erano 1009, saranno 975. Un dato che preoccupa i sindacati che, dati alla mano, evidenziano come solo l'1% dei genitori abbia optato per le 24 ore d'insegnamento a fronte di una crescita di richieste per il tempo pieno.Roberto Barbieri della Cgil Scuola Rimini, ne ha parlato questa mattina nel corso della trasmissione Tempo Reale. "Siamo preoccupati anche perchè, conoscendo i numeri regionali, ci attendiamo tagli importanti anche sulle scuole superiori. Tagli che non faranno altro che impoverire la qualità dell'offerta educativa." "Sulle primarie - ha proseguito Barbieri - già i tagli sono drammatici perchè a fronte di 34 docenti in meno è prevista una crescita di circa 200 allievi. Il peso dei tagli sarà quindi ben superiore a quanto possano dire i numeri: ogni classe dal prossimo anno avrà quindi più allievi e sappiamo bene che non sembre i locali delle scuole sono di dimensione adatta."A dire addio alla cattedra saranno poi gli insegnati precari. "I più giovani, i precari, persone preparate che hanno investito sulla scuola - ha detto ancora Barbieri - si troveranno a casa senza alcun ammortizzatore sociale. E non saranno solo 34 perchè ci attendiamo taglia pesanti anche per le medie e per le superiori."

Newsrimini.it

giovedì 16 aprile 2009

Noi siamo un'immagine del futuro - incontro con gli studenti greci

Roma - Incontro sull'insurrezione greca con gli sudenti di Salonicco a Scienze Politiche. Venerdì 17, ore 16, presso l'aula professori di Scienze politiche (Sapienza), discussione pubblica sul paradigma politico e sociale dell'insurrezione di dicembre in Grecia

«Noi siamo un'immagine del futuro»
partecipano attivisti del Centro sociale occupato Fabrika Yfanet (Salonicco)


a seguire video-documentario autoprodotto

«Greece-December 2008 - The potentiality of storming heaven»

Facoltà di Scienze politiche in Onda



mercoledì 15 aprile 2009

G8 dell'università a Torino - L'Onda non vi sostiene ma vi travolge

http://www.uniriot.org/uniriotII/index.php?option=com_content&view=article&id=341:g8-delluniversita-londa-non-vi-sostine-ma-vi-travolge&catid=85:comunicati&Itemid=279

Torino 8 aprile - prime mobilitazioni verso il G8 dell'università. In occasione della presentazione ufficiale del G8 dell'università a palazzo Chigi, a cui erano presenti il ministro dell'istruzione, dell' università e della ricerca Maria Stella Gelmini, il rettore del politecnico di Torino Francesco Profumo, il presidente della CRUI Enrico Decleva e il presidente della commussione italiana dell' UNESCO, l'Onda nelle città di Torino, Roma, Padova, Milano, Palermo, Napoli e Bologna ha organizzato una serie di iniziative per lanciare la campagna nazionale contro il g8 dell'università che si terrà a Torino nei giorni 17 18 e 19 maggio. In molte università è comparso lo striscione "CONTRO IL G8 DELL' UNIVERSITA L'ONDA NON VI SOSTIENE, VI TRAVOLGE"


A Torino sono stati posti davanti Palazzo Nuovo otto manichini che simboleggiano ciò che il g8 in realtà rappresenta, ovvero la precarietà, i tagli, la privatizzazione, la crisi, l' università-impresa, il copy right, lo sfruttamento cognitivo e i buchi di bilancio delle università.
Inoltre è stata convocata una conferenza stampa durante la quale è stata proposta un' assemblea cittadina mercoledì 15 alle ore 17 a Palazzo Nuovo nella quale si costituirà una rete cittadina contro il g8 e si andranno a programmare le 3 giornate di mobilitazione in contemporanea al vertice, che si andranno a concludere con un corteo nazionale nella giornata del 19 Maggio.


Ci saranno momenti di dibattito e di confronto con tutte quelle esperienze internazionali che si sono mosse sul terreno del rapporto tra crisi globale e crisi dell’università. Parleremo con altri soggetti che come noi si stanno muovendo contro la crisi e con tutti quei movimenti che si sono mossi nei territori per “i beni comuni”, resistendo ai tentativi di repressione e, anche solo, di subordinazione dentro un discorso “consensuale” tipico delle retoriche sullo “sviluppo sostenibile” (ad esempio il movimento No Tav). Auspichiamo che per i giorni del Summit non si ripeta lo solito schema per cui agli studenti viene negato il diritto alla mobilità dalle proprie città! Non vorremo di nuovo ritrovarci, dopo le mobilitazioni di quest’autunno, a condurre trattative interminabili con le Ferrovie dello Stato. Benché ci sia un tentativo da parte del governo di ridurre sempre più gli spazi di agibilità politica e sociale, costruiremo una manifestazione nazionale il 19 maggio in netta contrapposizione al Summit.

Onda Anomala Torino

Lo striscione calato dalla facoltà di Lettere di Padova

Lo striscione calato dalla facoltà di Lettere di Padova

Anche da Padova parte un percorso in avvicinamento al G8 di Torino del 17-19 maggio per un' università laica e pubblica, difendendo il sapere critico e libero come abbiamo continuato a fare da ottobre ad oggi.

Onda Anomala Padova

Ascolta la corrispondenza - leggi l'appello e la cronaca

giovedì 9 aprile 2009

°°Io non ho paura°°

È da tempo che nel nostro territorio sono in atto evidenti cambiamenti, segnali che denotano un progressivo inasprimento delle pratiche di controllo nonché di anticipazione di molte norme contenute all’interno del pacchetto sicurezza.

Pensiamo ad es: alla condizione dei cittadini migranti nel nostro territorio; ai senza fissa dimora dopo il grave agguato ai danni di Andrea Severi, homeless bruciato vivo su una panchina nei pressi della colonnella; ai rigurgiti nazifascisti con gli attentati operati da forza nuova nel 2007; alle limitazioni delle libertà di manifestare e di esprimere il dissenso con il divieto di utilizzo di impianti di amplificazione; alla normazione della vita negli spazi pubblici come le piazze, i parchi, i luoghi di aggregazione non gestita attraverso l’ordinanza comunale contro il degrado e per il pubblico decoro; all’attacco alle libertà civili, di genere, alla laicità presenti anche nella nostra città. Noi crediamo che di fronte al porre in essere di questi paradigmi della società del controllo dentro la crisi globale non possa esistere difesa alle libertà che non sia allo stesso tempo un atto di costruzione di un’alternativa comunitaria, collettiva, libera ed indipendente.
Le politiche sicuritarie - tema attuale dentro la costruzione della campagna elettorale dei neo candidati alle elezioni provinciali - non agiscono solo in termini di controllo, ma ad esso viene sempre associato un processo reale di destrutturazione delle forme di mediazione sociale. Siano essi luoghi/spazi autonomi ed autogestiti come il Laboratorio sociale Paz, ma anche esperienze concrete e reali di costruzione di un’altra comunità possibile, antirazzista, antifascista, antisessista, antiproibizionista, laica e plurale.
Per questo di fronte al nulla apparente, alle strade e alle piazze trasformate in ring del malessere sociale, crediamo sia opportuno costruire una campagna dal nome “Io non ho paura”, una campagna che parta proprio dalla costruzione di uno spazio di socialità dentro lo spazio pubblico condiviso, che sia piazza Cavour o la vecchia pescheria… Una campagna che sia una prese di parola, un rialzare la testa, che rappresenti la costruzione di uno spazio/tempo capace di produrre e diffondere contenuti, musica, socialità, parole dentro e fuori la crisi, dentro e fuori la paura, dentro e fuori il controllo.
Per questo siete tutti invitati all’assemblea di giovedì 9 aprile alle ore 21.00 presso la casa della Pace, perché alle parole seguano fatti con la consapevolezza che non ci sono scorciatoie semplici, risposte date ed universali, ma che insieme è possibile produrre un comune come unico modo per ritornare a ridere alla vita, dentro i confini della nostra città.
Vi aspettiamo in tanti! Viva le libertà!


°°IO NON HO PAURA!°°
Campagna per una città antirazzista, antissessista, antifascista, laica e meticcia
Contacts: iononhopaura.rimini@gmail.com

Rimini - L’ impermeabilità dell’ università di Rimini e solidarietà dal Basso per i terremotati in Abruzzo

Rimini - L’ impermeabilità dell’ università di Rimini e solidarietà dal Basso per i terremotati in Abruzzo



Rimini - L’ impermeabilità dell’ università di Rimini e solidarietà dal Basso per i terremotati in Abruzzo

Azione dentro il plesso Alberti del collettivo universitario
Rimini - Martedì 7 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo, solidarietà dal Basso


Due giornate di terrore, due giornate di paura, ma soprattutto due giornate di rabbia per tutti quegli amici, quei parenti, quei conoscenti che hanno perso i propri cari in una catastrofe che, in realtà, era stata annunciata!

Anche in questa circostanza -nonostante la mobilitazione, la solidarietà, l’appoggio e tutte le attenzioni provenienti da ogni parte del mondo e dirette unicamente all’Abruzzo - la nostra facoltà è stata capace di restare indifferente ai fatti.

Per l’ennesima volta se ne è lavata le mani.

Ma il collettivo BLACKSHEEP no! Il collettivo BLACK SHEEP esprime la propria solidarietà e lo fa nonostante non gli sia riconosciuto neppure il diritto di parola per il suo non-essere un’associazione; lo fa martedì 7 aprile irrompendo nel Palazzo Alberti; lo fa per stare vicino ai compagni Universitari deceduti all’ Aquila nel crollo dello Studentato e per la popolazione tutta colpita dalla tragedia. Lo fa per cercare di sensibilizzare per l’accaduto chi ancora non lo sia… se ne esiste qualcuno!

Il collettivo universitario BLACKSHEEP di Rimini è vicino alla popolazione Abruzzese e a tutte quelle soggettività che per lo “sbaglio” di altri, hanno pagato con la loro vita..


Azione dentro il plesso Alberti del collettivo universitario

Rimini - Martedì 7 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo, solidarietà dal Basso

Nella notte di domenica 5 aprile alle ore 3.14 la terra ha tremato. Ad oggi le vittime si aggirano intorno alle 207 unità, case vecchie che vengono giù come cartapesta, interi paesi scomparsi e un CAMPUS UNIVERSITARIO costruito negli anni ’60 completamente demolito..
Mentre in parlamento, senato e in tanti latri posti più sensibili si fermavano per un minuto in favore delle vittime dell’ Abruzzo, l’ Università Riminese sembra essere impermeabile anche a catastrofi naturali di ampia portata che coinvolgono anche alcuni compagni del nostro collettivo. Fù cosi quando degli studenti chiesero il permesso di creare un Cineforum all’ interno dell’ Università sulla questione Israeliano/Palesatine (autorizzazione rifiutata perché non siamo associazione riconosciuta, ma riconosciuta da chi…??) per informare e rendere pubblico quello che accadeva allora, è stato cosi oggi e ieri dove all’interno della nostra Università non viene dedicato neanche un minuto alla commemorazione delle vittime in Abruzzo.
Questa mattina un gruppo di studenti fa irruzione nel Palazzo Alberti per cercare di sensibilizzare l’ accaduto, per stare vicino ai nostri compagni Universitari deceduti all’ Aquila nel crollo dello Studentato e tutta la popolazione colpita dalla tragedia.
Riteniamo il comportamento menefreghista e senza anima dell’ Università di Rimini un fatto grave, dove chi non è riconosciuto non ha la possibilità di manifestare il proprio dissenso ed il proprio rammarico, anche di fronte a fatti così gravi.
Il collettivo universitario BLACKSHEEP di Rimini è vicino alla popolazione Abruzzese e a tutte quelle soggettività che per lo “sbaglio” di altri, hanno pagato con la loro vita..

Collettivo Universitario BLACKSHEEP

lunedì 6 aprile 2009

Bologna, la Polizia sgombera Bartleby. L'Onda occupa il Rettorato

Stamattina con un'azione di forza commissionata dal rettorato dell'università di Bologna e sotto la direzione della digos è stato sgomberato BARTLEBY. Immediatamente un centinaio di studenti in corteo si sono diretti in rettorato determinati ad entrare e a sgomberare simbolicamente la coppia Monari-Calzolari diretti responsabili dello sgombero. Sulla porta dell'edificio la polizia ha impedito agli studenti e alle studentesse di entrare, caricando brutalmente e ferendo una ragazza alla testa.

Manganelli e teste rotte. Questa è l'unica risposta che l'università sa dare ad un progetto che parla di cultura, saperi e che immagina una nuova università.

Bartleby non si cancella con uno sgombero, oggi tutti e tutte sgombereremo l'ufficio della prorettrice agli studenti Monari e del rettore Calzolari.
Rimarremo in via Zamboni 33 finchè non riusciremo ad entrare.


SGOMBERIAMO LA MONARI, SGOMBERIAMO CALZOLARI

La Cronaca della giornata


  • h 18:00 - Un corteo "selvaggio" con un migliaio di persone ha bloccato il centro ed il traffico sui viali di Bologna. Sono state lanciate diverse uova contro il cordone di Polizia davanti via capo di Lucca, dove ha sede Bartleby. Il corteo arrivato in via Zamboni ha OCCUPATO IL RETTORATO. [Audio] In serata Aperitivo e DJ Set nel Rettorato! Accorrete Tutti! BARTLEBY NON SI TOCCA
  • h 15.00 - (da globalproject.info) L’assemblea si apre con una ferma condanna l’atteggiamento della diregenza dell’Ateneo di fronte ad un’esperienza basata sulla capacità di connfronto e ragionamento. Si valorizza la breve storia di Bartleby che tiene unite Università e territorio metropolitano bolgnese tra eventi artistici e momenti di vita in comune, in un contesto di disposotivi di controllo e normazioni della giunta Cofferati. L’Università come istituzione è però sempre stata connotata da silenzio e miopia rispetto al contesto del territorio. La prorettrice Paola Monari interviene per insistere sulla disponibilità dell’Ateneo verso il progetto di Bartleby e ancor prima di tutte le attività organizzate dagli studenti in tutte le Facoltà. Secondo la prorettrice la palazzina di Via Capo di Lucca non è un luogo che si possa adibire al passaggio di persone, con questo motiva la denuncia inviata alla Questura e che ha portato allo Sgombero. Aggiunge che l’Università ha il dovere di individuare luoghi idonei che può mettere a disposizione degli studenti, quali cinema, sale e salette pubbliche per conferenze o altri spazi per un uso strettamente temporaneo e concordato.La Prorettrice esclude che la palazzina di Capo di Lucca possa essere assegnata al gruppo di Bartleby, inoltre l’autorità competente negherebbe l’uso per motivi di agibilità. Detto tutto ciò invita gli studenti al dialogo per individuare una alternativa nellambito delle modalità esposte.

    Negli interventi gli studenti di Bartleby insistono con la prorettrice affinché l’Università si impegni nell’immediato a discutere operativamente della riapertura di Bartleby, muovendosi per richiedere all’autorità l’agibilità dello stabile.L’assemblea termina con la decisione di partire con un grande corteo per le strade della città per proseguire il percorso di riapertura dello spazio di protagonismo che l’esperienza dell’onda ha fatto confluire nell’occupazione di via Capodilucca.

    FOTO:

RASSEGNA STAMPA:

INFO:

  • zic.it - cronaca e audio della giornata

TERREMOTO SCONVOLGE L'ABRUZZO: QUASI 100 MORTI, EMERGENZA SFOLLATI

Proseguono le ricerche tra le macerie a l'Aquila e negli altri centri abruzzesi colpiti dal sisma di questa notte; Finora sono 92 le vittime accertate (24 a Olla, dove secondo testimoni testimoni nelle vie principali non c'e' piu' un edificio in piedi) e 1500 le persone ferite nei crolli. Il numero degli sfollati nel frattempo dovrebbe aver superato quota 70 mila. Secondo l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), i sismografi avrebbero registrato la scorsa notte un'intensita' pari a 5,8 della scala Richter, con un'energia scatenata pari a 6,2.

VITTIME - Dopo quello di un impiegato dell'Azienda per il diritto allo studio universitario, a l'Aquila, i soccorritori hanno recuperato dalle macerie della Casa dello Studente il cadavere di un giovane. Tra le vittime, ha spiegato a l'Aquila nel corso di una conferenza stampa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, figura anche una studentessa proveniente dalla Repubblica Ceca.

SI SCAVA TRA I PIANTI
C'e' chi chiede il silenzio improvviso - in ansia - per dare segnale ai soccorritori: si cerca di carpire, di ''scavare con le orecchie'', tra quei blocchi di cemento e mattoni che potrebbero nascondere qualche vita in cerca di uno spiraglio di uscita. Ma e' il pianto di qualche familiare che rida' il segnale al rumore delle macchine escavatrici, alle braccia instancabili di tutti quelli che tra queste macerie sudano e imprecano per strappare alla morte qualche altro abitante sorpreso nel sonno da questa immane tragedia.

Si continua a scavare all'Aquila in almeno cinque punti critici della citta' dove intere palazzine sono venute giu' come castelli di sabbia imprigionando tutto e tutti. Soprattutto gli universitari, i cui parenti adesso assistono chi in lacrime, chi con lo sguardo fisso, chi inebetito, al lavoro dei soccorritori. Si cerca perfino nello squillo dei cellulari, come traccia o segnale che avvicini i soccorritori ai corpi.

domenica 5 aprile 2009

CHI SIAMO E PERCHE’ LO FACCIAMO

Vogliamo riprenderci l’ Infopoint nel Cortile Alberti della Facoltà di Economia.
Vogliamo ripartire dall’inizio, dalle esigenze degli studenti che non si riconoscono nelle Politiche Gestionali di questa Università. E’ fin troppo evidente che sotto l’apparente lusso e l’ organizzazione dell’ Università, si celino problemi di fondo che si riflettono sulla nostra vita universitaria. Tre laboratori informatici, una biblioteca ultra tecnologica,la nascita di nuove facoltà, non possono rappresentare la realtà che si vive nel polo di Rimini.
Aule fatiscenti e in poche unità agibili rispetto al numero di studenti iscritti, sedi da ristrutturare, cittadella Universitaria nel cortile Alberti in stato di degrado ed abbandono ( due edifici cantierizzati, buche e pozzanghere d’ acqua per tutto il periodo invernale, atrio senza un minimo di verde e ad uso parcheggio, assenza di bidoni per la raccolta differenziata).Tutto questo non corrisponde con la pubblicità che viene fatta dalla nostra Università!!!
Inoltre la politica di “delega dei servizi base” (classica gestione di un’azienda privata e non certamente pubblica), aumenta i costi rispetto al bisogno reale di ogni studente, in un contesto di Crisi Economica Globale. Ci riferiamo alla retta universitaria (circa 1.600 euro annue) alla quale si sommano i costi elevati degli affitti, l’ elevato costo delle mense (primo e acqua 4 EURO) che è nettamente superiore alla media Europea (un primo, un secondo e acqua a 3 EURO), l’assenza di liberi spazi dove potersi ritrovare e socializzare.
Vogliamo ripartire dai nostri bisogni, vogliamo riappropriarci dei nostri diritti e vogliamo essere partecipi a NOSTRO MODO nella creazione di un’ altra università, ACCESSIBILE a TUTTI, partendo dai problemi base reali quali il CAROAFFITTI, ACCESSIBILITA’ NEI COMPLLESSI DELL’ UNIVERSITA’ A TUTTE LE ORE , CIRCOLAZIONE LIBERA DEI SAPERI.
Vogliamo far rinascere lo spazio denominato INFOPOINT nel Cortile Alberti, uno spazio libero e attraversabile da tutti, dove potersi trovare e discutere metodi e modi d’ adottare per fronteggiare la CRISI ECONOMICA e avere “supporti autonomi” per agevolarci e migliorare la nostra vita all’ interno dell’ università.
Ripartiamo tutti i giovedi da un Aperitivo “Anti-Crisi” alla CANTINA 400 dalle ore 19.00, in uno spazio libero e di socialità dove potersi ritrovare e il giorno dopo (tutti i venerdi alle ore 16.00) ritrovo nel Cortile Alberti per l’ assemblea pubblica aperta a tutti, dove proporremo iniziative e discuteremo sulle azioni d’adottare per fronteggiare il reale disagio percepito da ognuno di NOI e riprenderci uno SPAZIO PUBBLICO!!
LIBERI SPAZI IN SPAZI PUBBLICI!!!
VI ASPETTIAMO


NON ABBIAMO PAURA,
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!!!


Collettivo Universitario BLACK SHEEP