"I temi e le proposte politiche avanzate sono frutto di una scelta, di un tentativo di pensare la congiuntura singolare da un punto di vista di parte, appunto, situato. E la parte è quella di un lavoro sempre più socializzato e cooperativo, cognitivo e nello stesso tempo precario, che vuole imporre la libertà di produrre contro la sfruttamento, la vita e le istituzioni comuni contro le recinzioni e la rappresentanza.
(Prologo "La lunghezza dell'onda" F. Raparelli)

giovedì 9 aprile 2009

°°Io non ho paura°°

È da tempo che nel nostro territorio sono in atto evidenti cambiamenti, segnali che denotano un progressivo inasprimento delle pratiche di controllo nonché di anticipazione di molte norme contenute all’interno del pacchetto sicurezza.

Pensiamo ad es: alla condizione dei cittadini migranti nel nostro territorio; ai senza fissa dimora dopo il grave agguato ai danni di Andrea Severi, homeless bruciato vivo su una panchina nei pressi della colonnella; ai rigurgiti nazifascisti con gli attentati operati da forza nuova nel 2007; alle limitazioni delle libertà di manifestare e di esprimere il dissenso con il divieto di utilizzo di impianti di amplificazione; alla normazione della vita negli spazi pubblici come le piazze, i parchi, i luoghi di aggregazione non gestita attraverso l’ordinanza comunale contro il degrado e per il pubblico decoro; all’attacco alle libertà civili, di genere, alla laicità presenti anche nella nostra città. Noi crediamo che di fronte al porre in essere di questi paradigmi della società del controllo dentro la crisi globale non possa esistere difesa alle libertà che non sia allo stesso tempo un atto di costruzione di un’alternativa comunitaria, collettiva, libera ed indipendente.
Le politiche sicuritarie - tema attuale dentro la costruzione della campagna elettorale dei neo candidati alle elezioni provinciali - non agiscono solo in termini di controllo, ma ad esso viene sempre associato un processo reale di destrutturazione delle forme di mediazione sociale. Siano essi luoghi/spazi autonomi ed autogestiti come il Laboratorio sociale Paz, ma anche esperienze concrete e reali di costruzione di un’altra comunità possibile, antirazzista, antifascista, antisessista, antiproibizionista, laica e plurale.
Per questo di fronte al nulla apparente, alle strade e alle piazze trasformate in ring del malessere sociale, crediamo sia opportuno costruire una campagna dal nome “Io non ho paura”, una campagna che parta proprio dalla costruzione di uno spazio di socialità dentro lo spazio pubblico condiviso, che sia piazza Cavour o la vecchia pescheria… Una campagna che sia una prese di parola, un rialzare la testa, che rappresenti la costruzione di uno spazio/tempo capace di produrre e diffondere contenuti, musica, socialità, parole dentro e fuori la crisi, dentro e fuori la paura, dentro e fuori il controllo.
Per questo siete tutti invitati all’assemblea di giovedì 9 aprile alle ore 21.00 presso la casa della Pace, perché alle parole seguano fatti con la consapevolezza che non ci sono scorciatoie semplici, risposte date ed universali, ma che insieme è possibile produrre un comune come unico modo per ritornare a ridere alla vita, dentro i confini della nostra città.
Vi aspettiamo in tanti! Viva le libertà!


°°IO NON HO PAURA!°°
Campagna per una città antirazzista, antissessista, antifascista, laica e meticcia
Contacts: iononhopaura.rimini@gmail.com

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