"I temi e le proposte politiche avanzate sono frutto di una scelta, di un tentativo di pensare la congiuntura singolare da un punto di vista di parte, appunto, situato. E la parte è quella di un lavoro sempre più socializzato e cooperativo, cognitivo e nello stesso tempo precario, che vuole imporre la libertà di produrre contro la sfruttamento, la vita e le istituzioni comuni contro le recinzioni e la rappresentanza.
(Prologo "La lunghezza dell'onda" F. Raparelli)

venerdì 22 maggio 2009

Alessandro e Domenico LIBERI SUBITO!

In 10000 martedì 19 maggio abbiamo attraversato le vie della città di Torino, in 10000 siamo arrivati dal nord al sud d’Italia, dalla Spagna alla Grecia per protestare contro l’insostenibilità e l’illegittimità di questo G8 dell’università. Per gridare forte contro chi vuole arrogarsi il diritto di decidere sulle nostre vite, sul nostro futuro e non mostra neanche l’umiltà di chiedere un nostro pensiero a riguardo, di chiedere il parere di chi veramente, quotidianamente e perché no, faticosamente, vive l’università e le sue profonde contraddizioni.

Un’Onda perfetta, quella che ha inondato Torino, che durante il suo veloce percorso per arrivare alla fortezza del Valentino, luogo dove si sono rinchiusi e arroccati baroni e signori di questa università in crisi, non ha rinunciato a sanzionare banche e agenzie interinali, vere responsabili di una crisi che ci rifiutiamo di pagare.

Un’Onda che si è portata a casa sicuramente un’importante vittoria, fatta in primo luogo dalla determinazione, che ci ha contraddistinto dallo scorso autunno fino ad oggi, e che ci ha portato durante il corteo a non accettare i limiti imposti dalla zona rossa e a voler vedere dichiarato fallito questo G8 e dall’altro a voler creare una nuova università, un’università che non sia luogo di sfruttamento come la conosciamo ma luogo di produzione di saperi liberi, di reddito. Una vittoria dettata anche dal non volere delegare a nessuno, ancora una volta, il nostro futuro, a non volerci far rappresentare da nessuno, e in particolar modo nel momento della scelta.

Denunciamo l’uso spropositato e pesante di lacrimogeni lanciati ad altezza uomo contro noi studenti, la scelta di istituire una zona rossa, che tanto ricorda le giornate genovesi oltre alla presenza di Mortola, nel 2001 capo della Digos a Genova e oggi vice questore a Torino.

La stessa determinazione e la stessa rabbia che martedì ci hanno portato a non accettare limiti, zone rosse e divieti alla nostra libertà di movimento ci portano oggi a chiedere l’immediata scarcerazione di due compagni, Alessandro e Domenico, arrestati durante la grande giornata di lotta contro il G8 University Summit.


L’Onda non si arresta! L’Onda vi travolge!


Alessandro e Domenico LIBERI SUBITO!

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